Soundcheck: Baba O’Riley (The Who), Little Wing (Jimi Hendrix), Severed Hand
Supporters: My Morning Jacket
Setlist: Small Town, Do The Evolution, Animal, Severed Hand, Given To Fly, World Wide Suicide, Save You, Even Flow, I Am Mine, Marker In The Sand, Green Disease, Daughter/It’s Ok (Dead Moon)/Improv, Alone, Whipping, Present Tense, Comatose, Porch
Encore: Black, Better Man, Life Wasted, Alive
Encore 2: Bu$hleaguer, Why Go, Baba O’Riley (The Who), Indifference
Ti piace pensare che abbiano cominciato il primo concerto del tour italiano con quella canzone per via del testo: “Mio Dio, è passato così tanto tempo, non pensavo che saresti tornato”. Sei anni e tre mesi dopo i concerti di Verona e Milano del 2000, riecco i Pearl Jam col tour italiano più lungo della loro storia: una settimana, cinque date seguite da una troupe per farne un dvd made in Italy.
Un tizio regge uno striscione: “Welcome back home”. L’Italia non è la casa dei Pearl Jam, ma che si trovano bene lo dice pure Eddie nella nostra lingua, tra un sorso e l’altro di vino. Continuerà a parlare in italiano (leggendo da alcuni fogli) e a bere bianco e rosso per tutto il tour. Dunque la performance di Bologna inizia con Elderly Woman. Dentro all’orrido Palamalaguti si soffoca, il suono è mediocre, la banda nella prima metà del concerto pare scarica, qualche passaggio è pasticciato, il tastierista aggiunto Boom si sente solo durante Black.
Vedder, apprenderai poi, non sta bene ed effettivamente la sua voce fatica nei passaggi più impegnativi. L’accoglienza è nondimeno calorosa. Nella seconda parte il concerto decolla. Bu$hleaguer è sfilacciata, però Eddie l’anima col suo siparietto, giacca argentata e maschera del presidente che poi getta tra il pubblico. Finisce con Indifference in un’atmosfera di sospensione irreale. Niente male come saluto. Solitamente dopo i saluti che si fa, ci si abbraccia?
Immagine in Cornice: Il tour italiano del 2006 dei Pearl Jam
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.