Il bassista dei Pearl Jam ha condiviso alcuni ricordi su Blue, il classico album di Joni Mitchell.
“Nei primi giorni come coinquilini, io e Ed ascoltavamo ripetutamente alcuni nastri, Pirates di Rickie Lee Jones, Steady Diet dei Fugazi, This Is The Sea dei Waterboys, Last Temptation of Christ, Discreet Music di Brian Eno e diversi altri album, ma il disco che abbiamo ascoltato di più è stato Blue di Joni Mitchell. Ascoltandolo, mi ha sempre fatto sentire meno nostalgia di casa. Joni è nata e cresciuta appena oltre il confine tra Alberta e Saskatchewan, molto vicino alla mia casa in Montana. Tutto quello che cantava lo riuscivo ad immaginare e lo sentivo profondamente. Nell’estate del 1993, abbiamo preso lo stesso aereo tra due città canadesi e lei si è seduta di fronte a me. Ho cercato nel mio zaino e ho messo una copia di Blue nel mio walkman: non potevo credere che l’angelo che aveva scritto queste canzoni fosse un vero essere umano seduto proprio di fronte a me. I wish I had a river that I could skate away on.”
– Jeff Ament
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Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.