La seconda data dei Pearl Jam del 2024 al Madison Square Garden, ecco com’è andata.
Opening Act: Glen Hansard
Setlist: [Intro Music: Dark Entree] Garden, Corduroy, Hail, Hail, Even Flow, Daughter/Another Brick In The Wall Part II (Pink Floyd), Dark Matter, React, Respond, Won’t Tell, Not For You/Modern Girl (Sleater-Kinney), Wreckage, I Am Mine, Small Town, Glorified G, Do The Evolution, Jeremy, Waiting For Stevie (w/ Andrew Watt), Rearviewmirror (w/ Andrew Watt)
Encore: I Am A Patriot (Stevie Van Zandt), Just Breathe, Song Of Good Hope (Glen Hansard, w/ Glen Hansard), Gimme Some Truth (John Lennon), Setting Sun, Sonic Reducer (Dead Boys), Leash, Alive, Rockin’ In The Free World (Neil Young, w/ Andrew Watt & Stevie Van Zandt), Yellow Ledbetter
Secondo concerto del 2024 per i Pearl Jam al Madison Square Garden che si è distinto per una setlist davvero notevole.
Lo spettacolo è iniziato sulle note di Garden, una scelta perfetta data la location, ed è continuato sulle note di Corduroy sulla quale sono sorti problemi tecnici, presto risolti dalla crew del gruppo. Prima di Daughter, Eddie ha parlato dell’importanza del voto, soprattutto per quanto riguarda i diritti delle donne.
Glorified G è stata suonata per un fan che l’aveva richiesta prima del concerto (nella setlist, al suo posto, era presente Red Mosquito). Introducendola, Eddie ha detto: “Odio cantare questa canzone perché odio le armi“.
Sulle ultime due canzoni del main set è salito sul palco Andrew Watt, il produttore di Dark Matter e di Earthling, per suonare la chitarra su Waiting For Stevie e su una grande versione di Rearviewmirror.
L’encore è stato aperto da I Am A Patriot, cover di Stevie Van Zandt, il chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen, seguita da una versione minimale di Just Breathe. Le seguenti canzoni proposte, come la cover di Lennon Gimme Some Truth, sono state tracce piuttosto politiche dato che in novembre gli Stati Uniti andranno a votare per il prossimo Presidente Americano.
Sempre nell’encore sono state eseguite Leash e la cover dei Dead Boys Sonic Reducer, mentre su Rockin’ In The Free World, oltre a Andrew Watt, sono saliti sul palco Glen Hansard e la sua band (gli opening act di questa leg del tour) e niente meno che Stevie Van Zandt della E Street Band.
La seconda memorabile data al Madison Square Garden si è conclusa sulle note di Yellow Ledbetter.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.