Con l’Election Day proprio dietro l’angolo, Eddie Vedder e Jeff Ament danno il benvenuto al Second Gentleman degli Stati Uniti, Doug Emhoff, a Pearl Jam Radio per una conversazione sull’attivismo e la musica. Testo di Federica Vitelli.
Eddie: Bene! Partiamo mentre stiamo ridendo!
Emhoff: Hey ragazzi! Che bello rivedervi!
Eddie: Siamo in radio, abbiamo un ospite molto molto speciale con cui Jeff e io parleremo candidamente di musica, attualità (perché Dio sa che da tempo non abbiamo una settimana di notizie fiacche!) e, cosa più importante, di un’imminente e importantissima elezione presidenziale. Quindi adesso siamo Jeff Ament e io, Eddie Vedder. Jeff ci sei?
Jeff: Hey, come va Ed?
Eddie: Beh va che è con noi il più importante degli ospiti…Doug Emhoff, vuoi dire ciao?
Emhoff: Come vanno le cose su Pearl Jam Radio che ho ascoltato per anni e ho potuto incontrarvi ragazzi, vedervi in concerto, ed è un grande onore essere qui in questo show e vi ringrazio per questo. Grazie per avermi invitato!
Eddie: Beh, incredibile! E so che ti stai muovendo alla velocità del suono, facendo un buon lavoro ogni giorno e stando là fuori, incontrando le persone, scoprendo cosa è importante per loro e, sai, a mettere tutto questo in gioco perché il tempo comincia a stringersi rapidamente verso l’Election Day. Ma una delle cose su cui sono curioso, l’avevo sentito dire e poi la diceria è risultata vera – cosa che non succede spesso di questi tempi! Generalmente i candidati in campagna elettorale vanno classicamente nei caffè, nei negozi di barbieri, questo tipo di posti, ma tu hai incontrato un sacco di gente e fatto molte visite in tutto il paese nei negozi di dischi. E’ corretto?
Emhoff: Si è corretto. Cerco di promuovere le piccole imprese e di parlare delle grandi cose che Kamala farà per il paese, mettendo insieme anche il mio amore per la musica. E questo mi ha portato a visitare i piccoli negozi di dischi in tutto il paese. Ho incontrato, sai, ho incontrato voi ragazzi ma anche Michael Stipe è uscito dal suo semi-ritiro e Michael ha fatto due eventi per noi e mi ha portato nel negozio di dischi ad Athens, Georgia, dove si è formata la band ed è ancora lì e ho fatto, sai, un giro completo del negozio scaffale per scaffale insieme a lui. E’ venuto anche Jason Isbell e ha fatto un concerto. Gli ho parlato di musica. Sai, Bruce ha preso posizione pubblicamente, non ho avuto la possibilità di parlargli; Taylor Swift…Quindi l’industria musicale si è schierata in qualche modo. Voi ragazzi lo avete sempre fatto, è quello che avete fatto fin dal primo giorno: usare la vostra voce non solo per fare la musica che tutti noi amiamo, ma per dire la verità e dichiarare il vostro impegno. E quindi avere un ritorno da tutto questo e poter parlare con alcune delle persone che ho ascoltato per tutta la mia vita e vedere quanto sono attive… Ma farlo in un negozio di dischi con Michael Stipe ad Athens e prendere alcuni dischi è stato davvero dannatamente bello, amico!
Eddie: Beh mi dà veramente i brividi quello che dici perché conosco la storia e lì è dove…è il posto dove lui e Peter Buck si sono incontrati per la prima volta. E, penso, sul disco Horses di Patti Smith, eccetera. Ed è stato così che sono nati i REM.
Emhoff: Posso aggiungere un’altra cosa Ed?
Eddie: Oh si, certo!
Emhoff: Lui…lui ha come una casa lì, un complesso di vari edifici ad Athens e mi ha portato là per un tour personale e lui diceva tipo: qui è dove ho scritto Fables, tipo l’intero album in tre settimane, semplicemente camminando in cerchio, E io:”Cosa?!”, e proprio qui è dove Peter ed io sai, parlavamo di questo. E ho fatto un’intervista con Joe Scarborough nella sua guest house. E’ andata in onda su Morning Joe, ci ha permesso di usare la sua guest house per fare quell’intervista e poi ha suonato Driver 8 e Wendell G, ed è la prima volta che le suonava da 30 o giù di lì. E poi ha suonato davanti a un pubblico di 100 persone ad Athens. Ed è così surreale, man, poter fare questa esperienza! Così…davvero folle!
Eddie: OK. Allora Michael ha cantato questa canzone proprio per te. Ascoltiamola. Questa è Driver 8, R.E.M., Pearl Jam Radio su Sirius XM.
Jeff: Qui è Jeff con Doug Emhoff e Ed. Così tante grandi canzoni dei R.E.M.! Una delle mie preferite.
Eddie: E’ incredibile! E poi un’ultima cosa, sai io ho sempre pensato che nel modo in cui le persone accedono alla musica oggi non c’è quella comunicazione faccia a faccia in cui chiedi al gestore dietro il banco o al cliente vicino a te che cosa gli piace o cosa sta ascoltando, oppure, sai, che cosa stanno suonando nello stereo del negozio mentre guardi i dischi. Prova a pensare che una band come i R.E.M. non esisterebbe se non fosse stato per quel luogo d’incontro comunitario. Quindi la mia ultima domanda prima di passare la mano a Jeff per una o due domande è: quanto grande pensi che diventerà la tua collezione di dischi alla fine di questa campagna? Perché i dischi sono pesanti!
Emhoff: E’ diventata così grande, ed è bello perché i nostri figli Cole ed Ella, che sono veri appassionati di musica, sono tornati al giradischi 10-12 anni fa. Così abbiamo cominciato ad aiutarli a costruire la loro collezione, per cui ad ogni compleanno…E anche Kamala ama la musica, e ancora, fa parte dell’essere là fuori nel paese, dedicarsi alle piccole imprese È stata anche in molti negozi di dischi, quindi ha riportato dei dischi, io ho riportato dei dischi per loro, e adesso sto costruendo questa enorme collezione e ho un giradischi a casa a LA. Per cui ho queste tre grandi borse pronte per il viaggio di ritorno e sto cercando di ricomprarmi i dischi che avevo in origine da ragazzo, quando ho iniziato ad andare nei negozi di dischi. E quali sono questi dischi seminali? Per me era London Calling: è come se quello fosse stato, wow, questo ha veramente cambiato la mia vita ad un ragazzo del Jersey suburbano dove erano tutti…E io amo Bruce ma era una cosa tipo classic rock, e poi è stato come se non avessi sentito mai niente del genere: oh, guarda, Elvis Costello! Guarda, Talking Heads! E così quando mi sono trasferito a LA all’inizio dell’81 e voi ragazzi conoscete K-Rock, tutta quell’esplosione della musica su K-Rock, io ero pronto, ma questo è davvero ciò che mi ha fatto andare avanti. Perciò ho davvero cercato di completare un po’ della classica musica iconica che davvero è stata la colonna sonora della mia vita, ed è quello che cerco di fare e lo condivido con Cole ed Ella e dico loro “hey, è quello che mio papà ha fatto per me!”. Lui amava la musica, è ancora tra noi e i suoi dischi erano tutti classici degli anni 60 e io ascoltavo tutti i suoi dischi. E poi questo mi ha fatto appassionare alla musica, onestamente è il motivo per cui sono diventato avvocato dello spettacolo, perchè mi ha fatto desiderare di essere in quest’industria anche se non avevo talento musicale o di attore ma lo amavo così tanto! Ha davvero aperto la strada alla mia carriera di avvocato dello spettacolo.
Eddie: Beh, è anche importante, perché hai bisogno di copie nuove, la tua copia originale non suonerebbe bene su quel bel giradischi che hai!
Emhoff: Yeah! E poi c’è una scatola, ho molte scatole di CD per cui voglio anche trovare quelle scatole una volta finite le elezioni e poi voglio individuare quelli che erano importanti per me 203035 anni fa e poi sai prendere anche quelli. Quindi sarà un progetto, ma è bello perché anche i ragazzi ne sono coinvolti e anche Kamala.
Jeff: Beh dovrebbe essere facile dalla Casa Bianca avere quei dischi!
Emhoff: Yeah, ci sarà un enorme giradischi sul South Lawn e sarà…stavo per dire che sarà la giornata nazionale del Fantasy Football! Voglio fare un po’ di cose da second gentleman che sai, riflettano alcuni dei miei interessi
Jeff: Eccezionale! London Calling è anche uno dei miei dischi preferiti, adesso metteremo la title track London Calling.
Eddie: Bene, e questa era London calling! Così tante grandi canzoni in quel disco: Brand new cadillac, Rudie can’t fail, Clampdown! OK, bene, adesso torniamo a parlare con Doug. Lui è qui con noi oggi.
Emhoff: Allora vi dispiace se vi faccio una domanda, ragazzi?
Eddie: Yeah è…Jeff
Emhoff: O meglio un commento, si tratta più di questo. Siete stati così gentili da invitarmi al vostro show a Philadelphia, e io non ero mai stato, tipo, nel backstage di un grande concerto rock. Cioè, non sapevo cosa aspettarmi, e la comunità che voi ragazzi create là dietro era impressionante. Ne ho parlato molto ed è un riflesso del vostro carattere e di quello che siete. Ma il fatto di vedere famiglie e dipendenti di lunga data, buon cibo e stanze separate per lavorare e tutte le cose che avevate nel backstage è stato davvero…non avevo idea di cosa aspettarmi e che ci fosse un tale senso di comunità. E poi andate sul palco ed era come fosse una continuazione della vibe che c’era dietro. Potete parlarne? Perché è stato davvero, davvero fantastico da vedere
Jeff: Siamo molto orgogliosi della nostra comunità e della nostra crew e, cioè, un sacco di quei ragazzi, George e Carrie e Smitty, cioè loro…sono stati con noi dal primo giorno. Per cui quando non siamo stati in tour per un po’ e ci ritroviamo insieme, è come ritrovarsi con la nostra famiglia ed è questo che, sai, rende tutto tollerabile perché è una faticata, come sai, prendere aerei e treni e bus e furgoni e tutto il tempo che c’è in mezzo, ma quando sei con persone a cui tieni davvero, ci sono molte conversazioni interessanti, molto da recuperare. E penso che tutti noi non vediamo l’ora di farlo quando non lo facciamo da un po’. Quindi è bello che tu l’abbia visto.
Emhoff: Si poteva vedere, ancora una volta, che si traduceva nel cameratismo sul palco e nella connessione con i fans. E sembrava davvero che tutto fosse iniziato prima che saliste sul palco, è stato davvero bello vederlo.
Jeff: Eccezionale!
Eddie: Beh è molto gentile da parte tua, e poi erano anche tutti molto entusiasti di incontrare per la prima volta i membri dei servizi segreti! Quindi è stato molto bello.
Emhoff: E’ sempre divertente, è sempre un po’ più di quanto le persone si aspettino, ma credetemi l’abbiamo adorato tutti perché siamo tutti abituati a darci da fare, a stare dietro il palco e sai, a prepararci per andare sul palco quindi abbiamo le nostre procedure e io ho le mie procedure, per cui è stato anche interessante vedere come voi ragazzi vi preparavate a mettere su lo show. Il che è stato altrettanto bello o migliore di quando vi ho visto in passato. L’energia, la passione e ancora una volta il legame con il vostro pubblico era così forte e lo sentivi. Quindi grazie per continuare a farlo, è davvero fantastico!
Eddie: E Philly è una delle…cioè…io…io, non mi viene in mente un posto dove non ci sia un pubblico grandioso, ma Philly lo è e può essere ancora un po’ più speciale. E naturalmente, sapendo che tu eri là, troviamone uno da Philadelphia, siamo noi che riceviamo energia dalla tua presenza.
Emhoff: L’altra cosa che volevo chiedere a voi ragazzi fin dal primo giorno: voi come band, come entità commerciale, vi opponete sempre a come è stato fatto. E ricordo le vostre epiche battaglie per i biglietti, e siete stati i primi ad adattarvi a organizzare concerti là fuori, ad avere una stazione radio qui su Sirius, a costruire quel marchio direttamente per i vostri fan, online e attraverso i tour e ad affermare ad alta voce i vostri valori, sempre lottando per l’uguaglianza di genere, la libertà riproduttiva, incoraggiando le persone a votare. E lo avete fatto quando era difficile farlo e probabilmente ha comportato per voi un costo commerciale e tutto, ma eccovi qua dopo tanti anni a continuare a farlo, ancora di più e con ancora più forza. Io lo apprezzo non solo come fan di lunga data ma come persona che lavora nello spettacolo. Il fatto che lo abbiate fatto a modo vostro e abbia funzionato, e siete ancora qui…e non avete paura come fanno gli altri a volte quando stanno con le mani in mano ad aspettare che qualcun altro combatta per loro. Siete sempre là fuori a guidare la battaglia, e io lo apprezzo!
Jeff: Grazie! Si noi abbiamo messo su il primo show sul campo di Coachella, che so, credo ci sia stato un evento là proprio un paio di giorni fa, giusto?
Eddie: Beh sai, infatti l’hai detto Jeff e sai, come gruppo ad un certo punto quando ad un certo punto, quando c’era Ticketmaster, abbiamo dovuto spiegare il motivo per cui eravamo lì per quei motivi e siamo stati un po’ i primi a piantare una bandiera e avevamo bisogno di un posto dove suonare, ne avevamo bisogno. In realtà abbiamo dovuto trovare delle sedi al di fuori dei contratti di Ticketmaster, il che ci ha lasciato con pochissimi o zero posti dove suonare, per cui abbiamo dovuto creare delle venues e sai, Jeff ed io eravamo nel management, nel nostro team, tutti a cercare dove. Non parlavamo delle scalette o di quali canzoni avremmo suonato, ma dicevamo: dove mettiamo i bagni chimici? Dove parcheggeranno le persone? E come si sarebbero sedute? Lo sai questa è sempre stata una parte importante di ciò che facciamo e una delle parti più difficili ed è sempre una sfida e devi fare uno sforzo in più e può essere più costoso. Ma la sicurezza delle persone è la cosa più importante per cui sai quando leggo di questo evento, in cui un folto gruppo si è riunito a migliaia per Trump e c’erano 20 bus che li hanno portati là. Il caldo intenso della desert valley arriva fino a 102° durante il giorno! Poi c’è stato l’evento, e non c’erano autobus per riportarli indietro, si è passati da 20 autobus a tre. C’erano molti anziani, molta gente fragile, sai, in condizioni estreme. Il risultato è stato il caos, e caos totale. E’ estremamente sconvolgente che non ci fosse una maggiore organizzazione o che non avessero una squadra in più solo per quanto riguarda quel trasporto. Così le persone hanno dovuto percorrere a piedi da due a sei miglia per tornare alle loro macchine nel bel mezzo della notte, e anche di notte sono 93°, senza contare la confusione. Ancora una volta, il caos. Ma devo dire che sembra analogo alle elezioni. Sento che questo candidato, l’ex presidente Trump, a differenza di qualsiasi altro candidato nella storia del nostro paese, ha più cose in gioco a livello personale: le sue libertà personali, il suo futuro dipendono da questo voto e…penso che lui abbia bisogno delle persone e usi le persone e penso che la situazione di Coachella è analoga a ciò che succederebbe se e quando dovesse potenzialmente vincere. Ottiene quello che vuole usa le persone come imbottitura e poi le lascia in un altro caos a badare a sè stesse. Questo è ciò che ci preoccupa.
Emhoff: E questo è esattamente vero, Ed e Jeff. Questa è la posta in gioco. Caos. Confusione. Qualcuno sta pensando solo a sé stesso, senza curarsi degli altri, e lo abbiamo già visto la prima volta che è stato Presidente, era così allora e adesso è peggio. Sai, è una versione degradata di quello che era, era un presidente piuttosto orribile allora, e adesso è ancora peggiorato. Sarà circondato da persone che sono incompetenti come lui, cui non importa di noi, estremisti. E questa è la posta in gioco ora e per questo sono qui fuori e Kamala è là fuori ogni giorno, proprio per far vedere alle persone cosa c’è di fronte a loro, al di là da tutte le illusioni, le distrazioni, le bugie e le cose che stanno facendo. E basta che guardaite i due candidati: da una parte c’è Trump, di cui abbiamo appena parlato. Dall’altra Kamala, che ha esperienza, è stata nell’ufficio elettorale, è stata vicepresidente per quattro anni. Lei è pronta ad essere Presidente, è pronta ad essere comandante in capo ed è pronta a farlo per noi. Ha speso tutta la sua vita a lavorare per noi, mentre lui ha speso tutta la sua vita focalizzato su sé stesso, e come hai detto Ed, le persone verranno lasciate con il cerino in mano se, Dio non voglia, lui dovesse tornare in carica. Ed ecco perché siamo là fuori ogni giorno a cercare di superare il traguardo
Eddie: Ed ecco perché questo è il mio nuovo cappello preferito!
Emhoff: Oh man, ho adorato quando l’hai messo a Philadelphia e ha il logo dei Dodgers! E’ qualcosa che parla direttamente alla mia anima, quindi grazie per indossarlo e per il vostro sostegno pubblico, incoraggio chiunque a fare quello che fate voi. Non basta essere contro Trump, dobbiamo essere per Kamala.
Eddie: Yeah!
Emhoff: E assicurarci di avere un paese con un leader nel quale possiamo essere orgogliosi di riconoscerci, che sia focalizzato su di noi ogni minuto di ogni giorno ed è per questo che non potrei apprezzarvi mai abbastanza ragazzi!
Eddie: Bene Doug, noi non potremmo mai ringraziarti abbastanza per essere stato qui con noi, raggiungendo alcune persone, raggiungendo la nostra gente là fuori che ci sta ascoltando e sapendo soprattutto quanto duramente state lavorando tutti voi, sul campo. Questo è tempo prezioso e siamo molto, molto grati che tu lo abbia trascorso con noi.
Emhoff: Grazie ancora, è un piacere vedervi e spero che ci rivedremo presto in tempo reale. E grazie a tutte le vostre stelle là fuori, di cui io sono una! E’ bello parlare con i miei compagni ascoltatori di Pearl Jam Radio!