Opening act: Glen Hansard
Setlist: Walking The Cow (Daniel Johnston), Thumbing My Way, Brain Damage (Pink Floyd), Wishlist, Can’t Keep, Soon Forget, Light Today, Drifting, Small Town, Setting Forth, Far Behind, Guaranteed, Rise, Man of the Hour, Unthought Known, Parting Ways, Off He Goes, Last Kiss (Wayne Cochran), Porch
Encore: Comfortably Numb (Pink Floyd), Heroes (David Bowie/Brian Eno, w/ Red Limo String Quartet), Just Breathe (w/ Red Limo String Quartet), Come Back (w/ Red Limo String Quartet), Sleepless Nights(Bryant, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet), Society (Jerry Hannan, w/ Glen Hansard), Song of Good Hope (Glen Hansard, w/ Glen Hansard), Arc
Encore 2: Hard Sun (Indio, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet)
Secondo show di Eddie Vedder ad Amsterdam. Rispetto alla prima data è apparso più rilassato e socievole, meno teso. Ha parlato parecchio con il pubblico, interagendo e scherzando spesso. Soon Forget è stata dedicata a Donald Trump e ai suoi capelli arancioni, che a detta di Eddie, “potrebbero piacere al pubblico olandese”. “Da quando sono arrivato qui c’è sempre stato bel tempo, come l’ultima volta con i Pearl Jam. Amsterdam mi ricorda più le Hawaii che Seattle. Mancano le onde, ma quelle ve le ho portate io”, ha detto Eddie facendo partire il registratore con i suoni ambientali che introducono Light Today. Prima di Drifting ha detto che sarebbe stata perfetta nella colonna sonora di Into The Wild. Man of the Hour è stata dedicata al nonno di sua moglie Jill, scomparso nel pomeriggio. Prima di Unthought Known Eddie ha parlato della mostra di Banksy che aveva visitato il giorno prima al museo Moco, lodando l’artista inglese: “Un grandissimo artista e attivista, una bussola morale che ci guida come la stella polare. Lui è completamente anonimo, nessuno sa chi sia ed è semplicemente incredibile, questo gli permette di concentrarsi sulla sua arte e di non essere solo un’altra figura pubblica che deve dare delle opinioni. Come ha detto lui stesso, a nessuno ne servono altre.” Prima di Off He Goes, Eddie ha parlato dell’importanza dell’amicizia, dei crescere insieme e di come, a volte, le strade si possano dividere ma se si è fortunati si possono incrociare nuovamente.
Nel primo encore Eddie ha suonato un’emozionante versione al pump organ di Comfortably Numb dei Pink Floyd. Introducendo il quartetto d’archi locale, il Red Limo String Quartet, Vedder ha rivelato che qualche ora prima, nel backstage, aveva chiesto loro di seguirlo per tutto il tour europeo, e che loro avevano accettato. Il quartetto ha suonato come la prima sera uno snippet di Heroes ed è rimasto anche per le successive Just Breathe e Come Back. Presentando quest’ultima, Eddie ha detto che per lui sono stati giorni molto duri. Finita la canzone, ha chiamato sul palco Glen Hansard e ha parlato dell’amicizia che li lega, poi insieme al quartetto hanno suonato Sleepless Nights, sbagliando il finale. Tra le risate generali, Eddie ha detto a Glen che sarebbe stato meglio provarla prima, ma che Glen avrebbe detto di no.
Introducendo Song of Good Hope un Eddie particolarmente emotivo ha parlato dell’importanza di cercare un contatto quando ci si sente soli e disperati, perché ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutare (“Avevo bisogno di sentire questa canzone e ho persino chiesto a Glen se potevo cantare la sua canzone e… Dio, vorrei solo che le persone sapessero che se… io ci sono passato e so che ci sono dei momenti in cui sembra che non ci sia nessuno a cui rivolgersi, e lo so che può sembrare folle perché io sono molto fortunato, e anche quando ero giovane, quello è stato il periodo peggiore, non so se all’epoca avessi persone a cui rivolgermi, però probabilmente c’erano, è che non lo sapevo e non le cercavo, e invecchiando ci sono state delle volte in cui non l’ho fatto perché lo avvertivo come un segno di debolezza. Ma sapete, questo in realtà mette gli altri nella posizione di aiutare, vorrebbero aiutare… ci sono persone là fuori, magari a volte degli sconosciuti dall’altra parte della cornetta che dedicano le loro vite ad aiutare la gente in difficoltà. Non sto parlando di nessuno in particolare, vorrei solo parlarne senza renderla una cosa ovvia… è solo che non riesco a smettere di pensare…”). Poi ha parlato dell’importanza della musica e di come possa aiutarti a sopravvivere, e di come l’abbia sempre aiutato nella vita, facendo notare come quella canzone di Glen fosse proprio quel tipo di musica. Ha anche detto, scherzando, che probabilmente qualcuno avrà detto anche a Bon Jovi che le sue canzoni gli hanno salvato la vita. L’encore si chiuso con una toccante versione di Arc cantata da Eddie di fronte alla prima fila.
Hard Sun, che ha chiuso il concerto, è stata suonata in compagnia di Glen Hansard e del Red Limo String Quartet ai cori. Grazie a N.P.
Poster (Ian Williams) Front
Nata nel 1980, entra nel team di pearljamonline.it nel 2007, curando in particolare la versione in inglese e la sezione testi e traduzioni. Coautrice di “Pearl Jam Evolution”, sempre alla ricerca di notizie e curiosità sulla band.
Canzone preferita: Given To Fly
Album preferito: Vitalogy
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Bruce Springsteen, U2, Mark Lanegan, Cat Power, Ramones