Waldorf Astoria Hotel, New York, NY | 12 Gennaio 1995
“Io, uh… non riesco a togliermi questa cosa dalla testa. Uh… c’erano Peter Buck dei R.E.M. e Neil Young, stavano facendo un’intervista e parlavano di musica e del loro amore per il vinile e del suono analogico paragonato al suono digitale e, uh… di quale vergogna fosse che l’industria musicale (punta il dito verso il pubblico) l’avesse in un certo senso accantonato. Umm… e poi Neil è andato avanti dicendo qualcosa come ‘Questi tizi della Rock and Roll Hall of Fame farebbero meglio a pensarci due volte prima di indurmi, perchè se dovessi arrivare sul palco di fronte a quella gente, avrei parecchie cose da dire.’ Quindi spero che Neil si senta uh… litigioso, stasera e, uh… a proposito di litigiosità, quell’intelligentone che ha organizzato i tavoli, ci ha messi proprio al tavolo accanto a quello della TicketMaster, quindi prevedo che ci sarà una battaglia a colpi di cibo entro la fine della serata e raccomanderei alle persone di classe come Lou Reed e Laurie Anderson, laggiù, di scappare via o magari di unirsi anche loro. Forse dovremmo tutti unirci adesso che li abbiamo proprio qui.
Stavo parlando con questo tizio, Joel Bernstein, che è un amico di Neil, un compagno e un collaboratore, che stava catalogando tutte le registrazioni di Neil nel corso degli anni per un boxset e, uh, c’erano registrazioni… 8 piste, 16 piste, 24 piste e nastri… qualcosa come un migliaio. E così gli ho chiesto se erano state etichettate. E lui mi ha detto, ‘Sì, sono state etichettate. Etichettate come ‘Mercoledì notte, Lunedì mattina jam, lato B'”.
Dopo che tutto il lavoro era terminato, penso che Joel si sia trovato a catalogarle per canzone, tipo: le 40 migliori versioni di ‘Tonight’s the Night’ e le 65 migliori versioni di ‘Cortez the Killer’ e io e Neil stavamo in questa stanza e guardavamo tutta quella roba e io pensavo che forse ne avrebbe presa una e l’avremmo ascoltata. Lui si è guardato intorno e ha detto, “Devo uscire di qui”. Ho visto un uomo sopraffatto dalla mole del suo lavoro.
Um, venendo qui, Stone Gossard… ha detto che un suo amico, Lonnie, chiama la musica di Neil, uh… ‘funk di montagna.’ Lui era il ‘re del funk di montagna.’ Ho pensato che fosse forte.
Come band, ci ha insegnato molto a proposito di dignità, dedizione e improvvisazione, e sapete, quando ascolto i discorsi di introduzione di Janis Joplin e Frank Zappa, io, uh… io sono solo molto contento che lui sia ancora qui. E penso… (il publico applaude. Eddie rotea gli occhi, sorride e si porta una mano al cuore)… yeah!! E penso di doverlo dire: non so se ci sia stato un altro artista, indotto nella Rock and Roll Hall of Fame per commemorare una carriera, che sia così vitale come lo è lui oggi. Alcune delle sue migliori canzoni sono nel suo ultimo disco.
Beh, è un vero privilegio essere qui a presentarlo… un grande cantautore, un grande performer, un grande Canadese: benvenuto nella Rock and Roll Hall of Fame, Neil Young!”