In una nuova intervista a Eddie Vedder apparsa sulla rivista musicale Visions, tra le varie cose, gli è stato chiesto un’opinione riguardo al prezzo dei biglietti dei Pearl Jam in Europa. Grazie a Zed23.
Eddie, nelle ultime settimane c’è stata molta agitazione per i prezzi dei biglietti dei prossimi concerti dei Pearl Jam. In Germania i biglietti costavano 175 euro e in alcune categorie erano persino più cari a causa del prezzo dinamico. Non avete sempre voluto fare le cose in modo diverso e più equo rispetto a tutti gli altri?
E’ più complicato di tutto questo, purtroppo. Dopo la pandemia di COVID-19, tutti volevano tornare in tour il prima possibile, perché non farlo dopotutto? Questo non vale per noi, ma per molti colleghi il loro stesso sostentamento dipende direttamente dalle entrate generate dai tour. Di conseguenza, i costi di produzione sono andati completamente fuori controllo. Non si riesce quasi più a trovare una troupe, ci sono problemi nell’organizzazione di autobus, palchi, sistemi di amplificazione, locali. La gente dice: “Se non paghi il mio prezzo non c’è problema, lo pagherà qualcun altro”. Questo vale anche per i fornitori di servizi con cui lavoriamo da oltre 30 anni.
Riesci a capire che alcuni fan si possano sentire traditi?
Se possiamo risparmiare dei soldi, li passiamo ai fan. Ma è essenziale per noi coprire almeno i costi. Se dovessimo pagare un extra e non potessimo guadagnare nulla, non andremmo più in tour.
Di seguito trovate una valutazione delle dichiarazioni di Ed Vedder da parte dei redattori di Visions tratte sia dal loro podcast che dall’articolo stesso, compreso l’opinione del caporedattore della rivista.
- Il prezzo di 175 euro è sproporzionatamente alto.
- Il prezzo dei biglietti è una “semplice” questione di compenso per l’artista.
- Anche se il pubblico è abbastanza facoltoso da pagare 175 euro ogni due anni, questo non giustifica i prezzi attuali.
- A proposito della nuova scenografia. I Pearl Jam non hanno bisogno di nuovi visual o di uno “show”. Se questa nuova produzione di concerti fa sì che il biglietto costi 40 o 50 euro in più perché tutto questo deve essere pagato in qualche modo, allora non ci si deve stupire se i fan dicono che non prenderanno parte a questo tour.
- Le risposte di Eddie Vedder alle ragioni dell’alto prezzo dei biglietti sono deboli. I redattori di Visions avrebbero voluto risposte più chiare, tipo quella di Bruce Springsteen, che andò dritto al punto parlando (anche) di pensione perché non si starà in tour per sempre. Oppure come ha fatto Fat Mike, intervistato dalla redazione di Visions per il tour d’addio dei NOFX, che ha detto: “Sì, i prezzi dei biglietti in Germania sono 30 euro più alti di quanto tutti si aspettassero, ma questa è la mia pensione”.
- All’epoca furono i Pearl Jam a opporsi al monopolio di Ticketmaster anche senza portare a casa alcun risultato concreto, purtroppo. Il punto di forza della band è sempre stato l’approccio diverso rispetto ai colleghi di successo. In questo modo, hanno mantenuto il fascino di una band underground multiplatino nel corso dei decenni.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.