Nei giorni successivi alla release radiofonica del singolo di “The Fixer” (20.07.2009) Mike McCready e Stone Gossard hanno concesso alcune interessanti interviste a radio americane. A seguire, i punti salienti (riassunti e traduzione a cura di BodhiSurfGuru). Grazie anche a Two Feet Thick, The Sky I Scrape & Message Pit.
Mike McCready
@ FM 94.9 KBZT (San Diego) > ascolta
Parlando di “The Fixer”, Mike ha detto che la musica è stata scritta da Matt Cameron. La band ha registrato in tutto 22 canzoni ed è possibile che entro i prossimi 6 mesi venga pubblicato un EP dove troveranno spazio alcune delle canzoni escluse dalla tracklisting finale dell’album. Mike ha inoltre rivelato che sta lavorando al suo primo album solista.
@ 103.7 The Mountain (Seattle) > ascolta
Il significato del titolo dell’ album “Backspacer” – Mike pensa che abbia a che fare con le vecchie macchine da scrivere che hanno quel tasto. Eddie ancora ama scrivere i suoi testi su queste macchine, come d’altronde ha fatto dagli inizi della band. Inoltre il titolo si riferisce anche un po’ al fatto che “sono tornati indietro nelle e sulle loro vite.
Su “The Fixer” – Mike pensa che la canzone si riferisca a Eddie stesso (quindi il testo é suo, ndr) quando deve mettere in ordine e amalgamare le canzoni nel suo calderone di idee, dopo che i vari membri della band arrivano con delle canzoni nuove. La musica é di Matt Cameron. Il DJ cita Bono che dice che se vuoi un buon pezzo potente con potenziale da hit deve durare meno di 3 minuti. I PJ hanno tenuto in mente questo? Mike dice che normalmente quando si accorgono che un pezzo diventa troppo lungo si mettono lí a pensare a cosa tagliare. Non volevano che passasse troppo tempo per arrivare al “chorus”. é un po’ questa la formula. Tutto il disco é molto corto quindi ci sono canzoni corte. Bono ha ragione. I Ramones hanno fatto canzoni da 2 minuti o da 1:28 e sono canzoni stupende. Vuoi che suonino corte e che si vogliano risentire.
Il DJ chiede a Mike qual è la sua canzone preferita del disco, quella su cui dovremmo rivolgere maggiormente le nostre attese. Mike risponde “Amongst the Waves”, che ha qualcosa di blueseggiante, con musica scritta da Stone ed é un buon pezzo rock. Delle canzoni scritte da Eddie c’é “Just Breathe”, una canzone piú tranquilla con orchestrazioni mai fatte prima da loro. Violini, corno francese, fingerpicking. Il DJ chiede se i Pearl Jam del 1993 avrebbero mai messo un corno francese in un loro disco. Mike risponde che probabilmente avrebbero davvero riso di questa cosa. Erano sempre stati convinti che mettere corni nella loro musica fosse troppo difficile, anche se lo hanno fatto gli Stones e comunque il corno in “Just Breathe” non é messo troppo in rilievo nel mixaggio.
@ KNDD, 107.7 The End (Seattle) > ascolta
Riassunto disponibile qui (in inglese).
@ WXRP (New York) > ascolta 1 / 2 / 3 / 4
Su “The Fixer” – Matt l’ha scritta un anno fa, aveva degli “heavy riffs” ed era piú lunga di adesso. Poi ci hanno lavorato tutti su, Ed ha scritto i testi e l’hanno trasformato in un rock song. Hanno pensato che avesse l’energia e le melodie per essere un buon singolo.
Su Brendan O’Brien – Hanno deciso di lavorare di nuovo con lui dopo che aveva loro prodotto una cover degli Who (“Love Reign O’er Me”, ndr). E’ intelligente e lavora molto rapidamente in studio, é divertente. La preoccupazione maggiore di Brendan era di farli uscire da Seattle a registrare il disco e cosí sono andati a Los Angels, ci hanno messo un po’ ad ambientarsi ma alla fine sono usciti fuori ottimi suoni che nei loro luoghi di registrazione abituali non avrebbero ottenuto. Mike parla anche di quando é andato con Matt, Stone e Jeff a casa di Jeff in Montana. Ottimo per concentrarsi sulla musica, mangiare un po’, uscire nella proprietà di 48 acri di Jeff. Mike ci era giá stato 4-5 volte, ma gli altri mai. Ci é andato anche Brendan. Poi parla del “VH1 Rock Honors The Who” e della loro versione di “Love Reign O’er Me” con l’orchestrazione di Brendan. Ed non era sicuro di poterla fare, ma Mike l’ha incoraggiato, sapeva che avrebbero spaccato nel fare pezzi degli Who da quando, all’epoca di Ten, nelle pause di lavorazione si misero a suonare “Behind Blue Eyes”. Di quella sera vide anche la performance dei Flaming Lips ma lui voleva fondamentalmente incontrare David Duchovny, siccome ama “X-Files” ma soprattutto per “Californication”.
Stone Gossard
@ FM 104.5 (Philadelphia) > ascolta
Prima domanda sugli elementi pop di “Backspacer” – E’ chiaramente un progresso, una rottura con il passato, qualcosa che non hanno mai fatto prima. Per Stone, parlare di pop é mantenere una canzone semplice nella melodia e negli arrangiamenti, non complicare troppo una buona idea o ottimi testi. Lui pensa che permette di vedere un lato giocoso e ottimista di Ed che non si era mai visto prima nei suoi versi, un lato della sua personalitá che la gente non conosce. In passato si erano occupati soprattutto di temi politici o comunque impegnati ed é stato qualcosa di molto piacevole potersi staccare da questo, inanzitutto perché cosí ci si puó tornare quando ne hai bisogno, ti rinfresca ma soprattutto perché permette di concentrarsi sulla scrittura della canzone, con i propri amici, sulla melodia, sul beat, essere affascinati dal processo, dal creare questa magia, giocarci, ed é quello che vorranno fare ancora fino a quando ne saranno in grado. È tremendamente importante per loro, riuscire a fuggire da sé stessi, uscire dall’ombra di quello che sono sempre stati. è molto difficile farlo come band, scuotere la propria gabbia. È importante provare che si può accostare al nome PJ anche la parola “giocoso”, dire “lo possiamo fare anche noi”. Il rock’n’roll deve essere un continuo movimento, rimanere statici non é rock, non é quello che vogliono essere. Tra l’altro questo disco é molto vario, c’é “The Fixer”, ci sono pezzi rock, ci sono gran pezzi di Eddoe ispirati alla sua avventura creativa con “Into the Wild”.
Poi parla di Brendan O’Brien, del suo talento come produttore, musicista, ingegnere, tecnico e amico. Si sono divertiti tantissimo, c’éra una bella atmosfera ed é proprio con queste condizioni che puoi giocare e creare qualcosa di buono. Se sei di buon umore é molto piú probabile che ti succeda qualcosa di buono. Ha sempre avuto una importante influenza sulla band, ha un’ottima prospettiva della band. L’energia, l’innovazione ispirata da Brendan ha davvero permesso di aprire una nuova era. Poi parlano della data di uscita del disco. Stone non lo sa a memoria ma poi conferma che é il 20 Settembre. Poi si dice sorpreso che il disco non sia ancora “leaked”, ma dice anche che non puó preoccuparsi più di tanto di questo, che si spera comunque che chi lo scarica poi vada anche a comprarlo. Ad ogni modo in “Backspacer” é valido anche l’artwork di Tom Tomorrow.
Infine parlano dei concerti di Philly. Siccome Ben Harper aprirá tutti i concerti tranne i tre a Philadelphia, il DJ vuole sapere chi lo aprirá, in cittá si vocifera che sará qualcosa di grande, si pensa ai Soundgarden, agli Alice in Chains. Stone dice che non sa nulla, dice che sarebbe divertente con quelle band ma non sa nulla, quando lo saprá richiamerá. Poi parla dei Brad, la sua band parallela, che hanno un disco finito ormai da tempo in attesa di pubblicazione.
@ 93.3 FM WMMR (Philadelphia) > ascolta
All’inizio parlano dei loro concerti a Philadelphia in una struttura, lo Spectrum, che verrá abattuta a breve, che ha ospitato tanti grandi concerti e per cui i Pearl Jam potrebbero essere l’ultimo grande gig. Ad ogni modo, il DJ specula su una visita di Bruce Springsteen al loro gig. Stone ride e dice, se il Boss si fa vivo nessuno gli dirá mai che non puó venire.
Su “The Fixer” – Matt ha scritto la musica, Stone e Mike hanno fatto la bridge, Eddie il testo. E’ un pezzo su cui hanno giochicchiato – “screwing around” – per un pomeriggio quando Eddie non era ancora in studio. Loro volevano creare qualcosa che potessero proporgli quando sarebbe arrivato. Quando arrivó Ed era giá un po’ tardi, cosí lo lasciarano lí con solo l’ultima versione delle loro “sperimentazioni”, un demo che forse era un po’ troppo lungo e che andava un po’ in troppe direzioni. Cosí Ed si è messo a smanettarci un po’ su con i “pro tools”, lo ha riconfigurato in qualche modo facendolo diventare questa canzone pop di tre minuti. Quando loro rientrarono in studio il giorno successivo, Ed glielo propose, e rimasero a bocca aperta. “Questo é ció di cui abbiamo bisogno”. Fu il primo o uno dei primi pezzi ad eccitare ogni membro della band riguardo al nuovo album e il suo potenziale. E’ una canzone molto importante perché sono successe molte cose dopo di essa. E’ semplice da suonare, é divertente, é semplicemente rock ed ha un testo ottimistico e abbastanza chiaro. Secondo Stone il testo parla di Ed che deve sistemare le canzoni di tutti, dato che tutti nella band scrivono canzoni, tutti hanno una loro idea di cosa sia cool e giusto, ma non tutto é davvero cool e giusto. Poi tocca sempre a qualcuno, a Ed, metterle a posto. Sicuramente ha a che fare con questo, ma é anche un ritratto della personalitá di Ed, lui ama davvero guardare fuori e raggiungere le persone e aiutarle a prendere ció che hanno fatto e farlo meglio.
Su “Backspacer” – Negli USA, il disco esce il 20 di settembre, domenica! Stone parla un po’ della distribuzione del disco, dell’accordo con Target che peró non preclude la vendita del disco sul sito e nei negozi di dischi indipendenti, che per Stone costituiscono il vero cuore del rock americano, lí dove la gente va e ci sta del tempo a scopire nuova musica, dove trova roba cool, la tocca e la prende con mano. Praticamente Target é il grande distributore esclusivo, escludendo quindi altre catene come Wal-Mart, ma includendo ITunes, il sito della band, i negozi indie e anche i videogiochi. Ci saranno, insomma, un sacco di iniziative per distribuire il disco. Si spera che ognuno troverá il modo piú appropriato per sé stesso di acquistare il disco. Nel resto del mondo uscirá attraverso la Universal, quindi in un modo di gran lunga piú tradizionale. Ci saranno anche due versioni, una per il fanclub e uscite in vinile. L’artwork é di Tom Tomorrow, molto vario, denso, pieno di immagini, immagini della band, fumetti, paesaggi onirici bizarri. E’ pieno di colori. Ci saranno anche posters, Stone spera in formati piú grandi.
Sulla pubblicitá girata con Cameron Crowe – Hanno utilizzato del materiale dal video di “The Fixer” di Cameron. Non volevano che fosse uno spot per Target tradizionale, dove si dice solo “Compralo, qualsiasi cosa sia”. Per i 20 anni della band, Cameron Crowe ha messo insieme un’enorme quantitá di materiale, un sacco di roba che riguarda tutti questi 20 anni e che non é mai stato visto prima. Sará un documentario, un film, una sorta di Pearl Jam attraverso gli occhi di Cameron Crowe. Loro non hanno ancora visto niente, non hanno idea di come sará. Ma Stone é curioso, Cameron é un grande narratore, uno che capisce la band in una maniera quasi unica, visto che li conosce da ancor prima che vendessero anche un solo disco. Questo film aiuterá la loro carriera ed é naturalmente un onore che sia proprio Cameron a farlo.
Poi parlano della coesione all’interno della band, del fatto che i PJ hanno sempre odiato quando le loro band preferite si sono sciolte e che sono felici di averlo evitato. Ci sono stati momenti duri, ma poi tutti hanno sempre finito col avere fiducia nel processo chiedendosi, a distanza di anni, come abbiano potuto avere anche un solo dubbio su ció che stavano facendo.
@ FM 103.9 (Phoenix) > ascolta
Sul fatto che i Pearl Jam non amino affrontare la stampa – Spesso aiuta stare un po’ nascosti, non ti esponi troppo andando in giro a fare l’idiota e quindi le persone hanno l’illusione che tu sia in qualche modo speciale. E’ una piccola magia che i Pearl Jam hanno perfezionato. “Mostrarsi solo per vincere”, come direbbe Henny Youngman. La band è felice, tutti sono positivi ed eccitati per il potenziale del disco. Le canzoni sono corte, concise; ci sono alcune bellissime ballate di Ed che ricordano le sue canzoni per la colonna sonora di “Into The Wild”, alcune rock songs semlici e orecchiabili. Alcune canzoni il cui suono ricorda i Police e i Devo… alcune canzoni potenti in classico stile Pearl Jam. C’è molta verietà.
@ Q101 (Chicago) > ascolta
Come Vedder, anche Stone va a fare paddle-surfing: é appena tornato a casa e si é appena tolto la muta da surf. E’ eccitato di avere finalmente un feedback, fino ad adesso quello che hanno ricevuto é stato positivo. Il disco é vario, ci sono pezzi rock e belle ballate di Ed.
Domanda su vari progetti solisti – Sono importanti per sbizzarrirsi in direzioni che non vanno bene per la band, indispensabili per rimanere insieme.
Domanda su quale sia il loro pezzo migliore secondo lui e che posto ha Backspacer nella loro discografia – Bisogna allargare la prospettiva, é un processo. Fa paura perché non hai il controllo su di esso, é un processo democratico perché dipende dall’eccitazione che ogni membro prova al momento di suonare in studio. Normalmente peró, anche quando il responso della gente é stato inizialmente negativo, col passare del tempo tantissimi sono andati da loro e hanno detto: “Sai, adesso ho finalmente capito cosa volevate dire”. Al momento gli piace parecchio Michael Franti. Il Lollapalooza di 2 anni fa è stata una grande esperienza per loro e tra poche settimane suoneranno nuovamente a Chicago.
@ Radio 92,3 FM (Cleveland) > ascolta
The Fixer non era necessariamente la scelta unanime della band, ma hanno mandato il disco a tutti i distributori, stampa e discografici con cui collaborano chiedendo loro quale canzone dovesse essere il singolo. Scelta prevalente era The Fixer, il piú positivo, il piú estivo dei loro pezzi.
Sulla lunghezza – Solo perché hai 80 minuti a disposizione, perché doverli riempire per forza? Salva qualcosa. Metti solo ció che davvero significa qualcosa per te e per il gruppo.
Altra domanda – Stone non é lead vocal in nessuno dei nuovi pezzi.
Backspacer é anche il nome dell’ ormai famosa tartaruga legata al progetto di Conservation International sulla migrazione delle tartarughe che per scherzo divenne una gara. Backspacer vinse.
Stone continuerá con i suoi progetti solisti.
Faranno un concerto a Cleveland, ma non nella prima parte del tour. Faranno 3 mesi in giro per il mondo e poi andranno in tournee per gli Stati Uniti, quando avranno giá imparato a suonare il nuovo materiale.