La setlist, le foto, i video e le curiosità del secondo concerto a Chicago del 2023 dei Pearl Jam.
Opening Band: Inhaler
Setlist: [Intro Music: Phillip Glass – Metamorphosis Two] Small Town, Daughter / Chaise Longue (Wet Leg), Come Back, Present Tense, Why Go, Who Ever Said / (I Can’t Get No) Satisfaction (The Rolling Stones), Seven O’ Clock, Tremor Christ, Even Flow, Green Disease, Immortality, Marker In The Sand, Deep, Black, Lukin, Porch
Encore: Given To Fly, Smile, Garden, Street Fightning Man (The Rolling Stones), Alive, Baba O’Riley (The Who), Yellow Ledbetter – [Exit Music: Tom Waits – I’m Your Late Night Evening Prostitute]
A conferma che un concerto dei Pearl Jam a Chicago è sempre sinonimo di un grande show, nel secondo spettacolo suonato all’United Center, il gruppo si è superato e ha inserito nella setlist diverse rarità come Marker In The Sand (che non compariva in una scaletta dei nostri dal lontano 2016), Tremor Christ, Green Disease e Garden, suonata nel primo encore.
Dopo Daughter, che nella coda ha incorporato un breve tag di Chaise Longue delle Wet Leg, Eddie, rivolgendosi al pubblico, ha detto, “Anche se sono passati solamente due giorni dal nostro ultimo concerto qui, ci siete mancati”. Poi, ha aggiunto, “E ora, come se stessimo per scopare o qualcosa di simile, sarebbe possibile abbassare le luci?” ha concluso il cantante, sorridendo.
Prima di Present Tense, Eddie ha mostrato sui maxi schermi alcune foto, come quella di lui che faceva il dito medio alla Trump Tower e un’altra di Dennis Rodman mentre stava regalando la sua maglia alla nonna del cantante. Vedder ha poi parlato del documentario The Last Dance nel quale score è presente proprio la traccia di No Code.
L’encore è stato aperto dall’annuncio dato da Eddie, alla presenza di Chris Chelios (noto ex hockeista che ha indossato la maglia di Rocky Wertz, venuto recentemente a mancare), del ritiro da parte dei Blackhawks della maglia con il numero di Chelios. I Pearl Jam, con addosso le maglie con il numero di Chris, hanno poi suonato Given To Fly dedicandola all’ex hockeista.
Da notare che nell’encore è stata suonata anche Street Fightning Man degli Stones, già provata un paio di volte nel tour dello scorso anno. Prima del pezzo, Eddie ha parlato del nuovo album del gruppo inglese, Hackney Diamonds, in uscita il 20 ottobre, e di quanto a tutti i componenti del gruppo mancasse Charlie Watts. Interessante notare che il produttore del nuovo LP dei Rolling Stones è Andrew Watt, il producer che si è occupato del nuovo album degli stessi Pearl Jam (clicca qui per maggiori informazioni).
Il concerto, durato come il precedente circa due ore e mezza, ha visto la band davvero in forma, molto interessata sia a proporre i loro classici, quanto certe rarità e diverse canzoni presenti nel loro disco più recente, Gigaton, pubblicato circa tre anni e mezzo fa.
Il giorno dopo questo concerto, Eddie Vedder ha tenuto un concerto acustico privato in un piccolo locale di Chicago alla presenza di 200 persone. Al momento non si hanno maggiori informazioni su questo intimo spettacolo.
Curiosità, nella setlist originale del concerto dei Pearl Jam era presente anche Leash, poi sostituita da Once. Qui sotto invece, prima della setlist originale e dei poster, il video di Marker In The Sand, alla sua prima uscita dal vivo dal “lontano” 2016.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.