La setlist, le curiosità e i video del primo dei due concerti dei Pearl Jam al BST Festival a Hyde Park.
Setlist: [Intro Music: Beatles’ All You Need Is Love] Better Man, Low Light, Breath, Mind Your Manners, Save You, Quick Escape/ God Save The Queen (Sex Pistols), In Hiding, Retrograde, Light Years, Even Flow, Unthought Known, Daughter/ Good Woman (Cat Power)/ W.M.A., Superblood Wolfmoon, Given To Fly, Public Image (PIL), Once, Porch
Encore: I’m The Answer (Simon Townshend), Jeremy, Indifference, Alive, Rockin’ in the Free World (Neil Young, w/ John McEnroe)
I Pearl Jam sono tornati a suonare a Hyde Park dodici anni dopo la loro prima apparizione nella medesima, leggendaria, location questa volta come headliner del festival BST Hyde Park. Il gruppo è stato preceduto dalle esibizioni dei Pixies, Cat Power, The Murder Capital, White Reaper e diversi altri artisti.
I Pearl Jam sono saliti sul palco sulle note di All You Need Is Love dei Beatles e hanno iniziato il loro concerto con Better Man, cosa che non accadeva da ben otto anni (più precisamente dal concerto al Bridge School Benefit del 26 ottobre 2014).
Lo spettacolo è poi proseguito con alcune canzoni tratte da Gigaton (Quick Escape ha curiosamente incorporato un breve snippet di God Save The Queen dei Sex Pistols con Ed che ha cantato alcune volte il verso “No Future”) e da diverse canzoni inaspettate come Breath, qui al suo debutto in questo tour, In Hiding (per ora suonata precedentemente solo a Zurigo) e Light Years (dedicata a Donna, una fan del gruppo scomparsa lo scorso anno).
Dopo Save You, un Ed visibilmente scosso ha svelato al pubblico che la persona per la quale l’avevano scritta, non erano comunque riusciti a salvarla. Prima di Unthought Known, Eddie si è detto dispiaciuto di non credere né al paradiso, né all’inferno perché sarebbe soddisfatto nel sapere che i produttori e quelli che vendono armi sarebbero condannati in quel luogo, l’inferno, per tutte le atrocità che hanno commesso e che aiutano a promuovere.
Verso le fine del main set, dove è stata anche suonata la cover Public Image dei PIL che non compariva in una setlist del gruppo dal 2014, il cantante si è complimentato con tutta la crew per il duro lavoro che stanno facendo in tempi di pandemia come quelli che stiamo vivendo.
Nell’encore, Eddie ha cantato una cover di Simon Townshend, I’m the Answer, facendosi accompagnare dall’autore che ha ringraziato per tutti i consigli che gli ha dato a inizio carriera.
Prima di Indifference, Vedder ha detto che pensa che il pubblico inglese di questa serata sia il migliore di sempre di tutti i concerti che i Pearl Jam hanno suonato in Inghilterra dal 1992 a ora. Sulle note finali di Rockin’ in The Free World, per aiutare McCready che aveva perso il segnale wireless della sua chitarra, è salito sul palco il tennista John McEnroe per suonare gli ultimi accordi della cover di Neil Young.
Curiosità: nella setlist originale della serata erano presenti Leavin’ Here, cover degli High Numbers, e All Along The Watchtower di Bob Dylan, non suonate durante il concerto.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.