Il primo concerto dei Pearl Jam dopo tre anni: la setlist, le foto e i video della serata.
Soundcheck: Long Road, The Rising (Bruce Springsteen, w/ NJ choir), My City of Ruins (Bruce Springsteen, w/ NJ choir), Dance of The Clairvoyants, Comfortably Numb (Pink Floyd), Satan’s Bed, Release, Seven O’Clock, Superblood Wolfmoon
Setlist: Dance Of The Clairvoyants, Quick Escape, Seven O’Clock, Corduroy, Present Tense, Never Destination, Even Flow, Wishlist/Waiting On A Friend (The Rolling Stones), Superblood Wolfmoon, Red Mosquito (w/ Danny Clinch), Daughter/W.M.A., Take The Long Way, Small Town, Given To Fly, State Of Love And Trust, Better Man/People Have The Power (Patti Smith), Porch
Encore: My City Of Ruins (Bruce Springsteen, w/ Alexander Simone, Michelle Rushing, Joshua Rivers, and Jason Rogers), Alive, Rockin’ In The Free World (Neil Young, w/ Lenny Kaye)
A causa della pandemia di COVID-19, il concerto al Sea.Hear.Now. Festival è stato il primo dei Pearl Jam da tre anni a questa parte, più precisamente dai tempi del doppio spettacolo del 2018 al Fenway Park di Boston.
Il gruppo si è esibito come headliner del festival, organizzato annualmente a Asbury Park dall’amico, fotografo e regista Danny Clinch, e che ha visto nel corso della giornata esibirsi, tra i vari artisti, Patti Smith, gli Avett Brothers e Reignwolf.
Verso le 20:30 di sabato 18 settembre, i Pearl Jam sono saliti sul palco e hanno iniziato il concerto con le nuove Dance Of The Clairvoyants, Quick Escape e Seven O’Clock – dove si è fatto particolarmente sentire l’apporto del nuovo turnista del gruppo Josh Klinghoffer (scopri di più cliccando qui).
Il set è continuato con diversi cavalli di battaglia del gruppo, come Corduroy, Present Tense e Red Mosquito, suonata con Danny Clinch. Durante il main set sono inoltre state suonate le nuove Never Destination e Take The Long Way mentre Wishlist ha incluso frammenti di Waiting On A Friend dei Rolling Stones, suonata in tributo a Charlie Watts, il batterista della band inglese deceduto alcuni giorni fa.
Prima di Even Flow, Eddie ha detto: “Quando proviamo a pensare a un modo per comunicare, la domanda che ci facciamo è come mai non possiamo essere più uniti quando affrontiamo sfide così grandi come il cambiamento climatico e la pandemia, come paese e come pianeta. Questo è il momento in cui abbiamo bisogno di essere uniti e non divisi. Penso che tutti lo sentiamo a volte, e io vorrei che aiutassimo i nostri vicini, che capissimo le nostre differenze, e che ci unissimo a combattere come se ci fossero degli alieni che arrivano dal cielo con un virus alieno che ci infetta tutti. Vorrei solo che fossimo uniti stasera, e l’inglese non mi aiutava, così mi sono affidato alla matematica, e voglio proporvi la mia semplice equazione: moltipicate l’amore, aggiungete la speranza, sottraete la paura e ponete fine alla divisioni”.
Better Man, con People Have The Power di Patti Smith suonata come outro del pezzo, e Porch hanno chiuso il main set. “Siamo così felici che voi siate qui“, ha detto Vedder al pubblico. “Siamo felici di potercela fare e penso che ce la faremo, tutti insieme“.
L’encore è stato aperto dalla cover di Bruce Springsteen My City Of Ruins, suonata insieme a un coro locale, mentre Rockin’ in The Free World ha visto la partecipazione di Lenny Kaye, il chitarrista di Patti Smith che si era esibita qualche ora prima sullo stesso palco dei Pearl Jam.
Interessante notare che nella setlist della serata erano presenti le seguenti canzoni, non eseguite durante il concerto: Light Years, River Cross, Retrograde, All Along The Watchtower di Jimi Hendrix, e Do The Evolution.
Il giorno dopo il concerto dei Pearl Jam al Sea.Hear.Now., Eddie Vedder si è recato (foto) alla Transparent Clinch Gallery di proprietà di Danny Clinch. All’interno, sono state esposte alcune opere come quadri e creazioni dello stesso Eddie, di Jeff Ament e di Mike McCready.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.