Il Dark Matter World Tour è finalmente arrivato in Europa. Ecco com’è andato il primo concerto del 2024 dei Pearl Jam nel vecchio continente. Foto e video di Marco Rizzitelli e James Pringle.
Opening acts: The Murder Capital, Richard Ashcroft
Setlist: [Intro Music: Dark Entree] Release, Low Light, Small Town, Corduroy, Given To Fly, Scared Of Fear/Eruption (Van Halen), React, Respond, Wreckage, Wishlist, Even Flow, Dark Matter, Daughter/Give Me The Cure/Suggestion (Fugazi), Jeremy, Upper Hand, Better Man/Save It For Later (The English Beat), Black, Porch
Encore: Keep Me In Your Heart (Warren Zevon), Not For You/Moder Girl (Sleater-Kinney), Why Go, Do The Evolution, Setting Sun, Alive, Rockin’ In The Free World (Neil Young)
Primo concerto europeo dei Pearl Jam del Dark Matter World Tour. Prima del gruppo di Seattle si sono esibiti The Murder Capital e Richard Ashcroft, il cantante dei Verve.
Il concerto dei Pearl Jam è iniziato, come quasi tutti i concerti di questo tour, con tre pezzi lenti: Release, Low Light e Small Town. Durante la prima canzone, Eddie ha cantato “oh dear Glen”, tributo all’amico Glen Hansard, nato proprio in Irlanda nel 1970.
Dopo due classici come Corduroy e Given To Fly, il gruppo ha presentato le prime tre canzoni di Dark Matter, suonate in successione come su disco.
Nel main set, oltre ad altri classici pezzi della band, da Daughter (con in coda ben due frammenti di tracce dei Fugazi: Give Me The Cure e Suggestion) a Jeremy, da Wishlist a Black (dedicata ad una giovanissima ragazza – Amelia Ferguson – che è venuta a mancare alcuni giorni fa), sono state suonate anche Dark Matter e Upper Hand, tratte dal nuovo disco.
Nel main set, il cantante ha parlato delle marce di protesta che si sono tenute in Irlanda a favore di Natasha O’Brien, una ragazza che due anni fa è stata assalita e aggredita da un militare fuori servizio dopo che la O’Brien gli aveva chiesto di smettere con gli insulti omofobi che l’uomo stava facendo a tutti i passanti nei pressi del bar dove stava bevendo (leggi di più qui).
L’encore è stato aperto da una cover suonata in solitaria da Vedder di Warren Zevon dedicata a Sinéad O’Connor e Shane MacGowan dei Pogues, mentre il concerto è perseguito con una scelta non scontata di canzoni come Not For You e Why Go, raramente suonata negli encore.
Come già successo al recente concerto al BottleRock il concerto non è terminato con Setting Sun (come invece si sono conclusi tutti gli altri precedenti concerti americani), ma con la doppietta Alive/Rockin’ In The Free World, la celebre cover di Neil Young.
La band è apparsa molto in forma, carica e – soprattutto- grata di essere tornata a Dublino dopo un’assenza di esattamente quattordici anni (l’ultimo concerto nella città si è infatti tenuto il 22 giugno del 2010).
Curiosità: Yellow Ledbetter, presente nella setlist originale della serata come ultima canzone, e Running (presente al posto di Why Go) non sono state suonate durante il concerto.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.