E’ partito ieri sera da St. Paul il tour americano 2023 dei Pearl Jam. La setlist, le foto, i video e le curiosità della serata.
Opening act: Deep Sea Diver
Soundcheck: Insignificance, Grievance, Buckle Up, Wishlist, Sometimes, I Got Shit
Setlist: [Intro Music: Phillip Glass – Metamorphosis Two] Indifference, Buckle Up, Sometimes, Wishlist, Black, Given To Fly, Mind Your Manners, Why Go, Seven O’ Clock, Even Flow, Dance Of The Clairvoyants, I’m Open, Insignificance, Daughter, Superblood Wolfmoon, Love Boat Captain, State Of Love And Trust, Porch
Encore: Wildflowers (Tom Petty), Small Town, Go, Crazy Mary (Victoria Williams), Alive, Yellow Ledbetter
Primo concerto dei Pearl Jam da un anno a questa parte. Lo spettacolo è stato aperto da Deep Sea Diver, una rock band di Seattle. Durante il loro set, Jeff Ament, Mike McCready e Josh Klighoffer (il turnista del gruppo ed ex chitarrista dei Chili Peppers) sono stati a bordo palco a guardare tutta loro esibizione.
Nel loro primo concerto del 2023, i Pearl Jam hanno ripreso l’impostazione dei concerti del seconda leg americana del loro tour 2022, ovvero le prime canzoni suonate seduti su delle sedie disposte sul palco per poi proseguire con un set elettrico seguito da un unico encore.
Dopo alcune canzoni lente che hanno aperto il set, da notare Indifference usata come canzone d’apertura della serata (cosa che non accadeva dal 1994), sono seguiti alcuni brani del loro repertorio più noto, alcune rarità (come Insignificance, che non veniva suonata dal 2016) e un paio di cover, come Crazy Mary di Victoria Williams.
Dopo Wishlisht, Eddie ha ricordato i tempi delle registrazioni dell’MTV Unplugged (“Non sapevamo nemmeno cosa cazzo stessimo facendo”, ha detto, sorridendo) mentre Even Flow è stata dedicata ai Duran Duran, che stavano suonando un concerto a pochi chilometri di distanza da dove si stavano esibendo i Pearl Jam. Prima di Love Boat Captain (composta nel 2001 da Ed con Kenneth ‘Boom’ Gaspar alle Hawaii) il cantante ha parlato degli incendi a Maui (“Mi ha dato canzoni, isolamento, ispirazione”) mentre prima di Seven O’ Clock, Eddie ha ricordato che il loro ultimo album, Gigaton, è stato pubblicato “tre giorni prima che arrivasse la pandemia”.
L’encore è stato aperto dal solo Eddie che con una chitarra acustica ha suonato Wildflowers, la canzone di Tom Petty, introdotta non solo ricordando diversi grandi artisti che abbiamo perso negli ultimi anni, come David Bowie, Prince, Robbie Robertson e Sinéad O’Connor (“Sono grato per le amicizie e la musica che ci hanno lasciato, che rimarrà per sempre con noi” ha detto il cantante) ma anche la moglie di un fan presente tra il pubblico, deceduta nei passati mesi.
Il concerto è terminato due ore e venti dopo il suo inizio e ha visto la band davvero in forma, cosa non scontata dato che si trattava del loro primo spettacolo da un anno a questa parte.
Curiosità: nella scaletta originale della serata era presente anche Street Fighting Man, la cover dei Rolling Stones già inserita in un paio di setlist del gruppo dello scorso anno ma che a St. Paul è stata esclusa all’ultimo dalla scaletta effettivamente suonata.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.