Soundcheck: Satan’s Bed, Sleight of Hand, Speed of Sound, Fatal, Come Back, Nothing As It Seems, Oceans, Setting Forth (Eddie Vedder), Cropduster, Light Years
Setlist: [Intro Music: Metamorphosis #2 by Phillip Glass], Long Road, Small Town, Corduroy, Hail, Hail, Mind Your Manners, Do The Evolution, Ghost, Nothing As It Seems, Setting Forth (Eddie Vedder), Given To Fly, Even Flow, Oceans, Light Years, Daughter/It’s Ok (Dead Moon) [Spanish Version], Jeremy, Go, State of Love and Trust, Porch
Encore: Sleeping By Myself, Come Back, Lightning Bolt, Black, Once, Rearviemirror
Encore 2: Smile, Wasted Reprise, Better Man/Save It For Later (The English Beat), Alive, Baba O’Riley (The Who), Yellow Ledbetter
Interessante notare che nel main set la band ha suonato due pezzi raramente proposti negli ultimi tempi, Ghost e Nothing As It Seems. Prima di Setting Forth, Ed ha parlato di quanto sia bello che i fan girino il mondo per vedere la band e ha dedicato la canzone a Sergei, un fan russo. Even Flow è stata introdotta come “la prossima canzone che suoneremo si chiama Tiny Penis Orange Man“, una presa in giro di Donald Trump. Oceans è stata dedicata a Israel Barrales, un fan messicano che avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno proprio al concerto ma che purtroppo è scomparso poche settimane fa a seguito di un’operazione al cuore. Eddie lo ha ricordato e ha chiesto al pubblico di accendere la luce degli smartphone. Dopo Oceans, la band ha suonato una struggente versione di Light Years in sua memoria.
Prima di Sleeping By Myself, Eddie ha detto che nel pomeriggio lui e Matt erano andati a visitare la Sagrada Família per vedere le opere di un grande uomo, Antoni Gaudí. “È passato molto tempo dall’ultima volta che sono stato in chiesa, ma pagando per entrare mi sono sentito perdonato per tutti i peccati commessi“, ha detto scherzando. Prima di Come Back, dedicata a un amico di Ed morto di recente, il cantante ha fatto inquadrare un ragazzo canadese nelle prime file che indossava una t-shirt con scritto “Gord Fucking Downie” in onore dello scomparso Gord Downie dei The Tragically Hip (a fine show Jeff Ament ha chiesto al ragazzo di scambiarsi le magliette). Smile è stata dedicata al tecnico della batteria di Matt Cameron che compiva gli anni.
Prima di Yellow Ledbetter, Eddie ha letto ai presenti la lettera di Miguel, un fan di nove anni che sognava di conoscere Vedder e di vedere questo pezzo dal vivo. Sui maxischermi sono stati quindi mostrati i disegni raffiguranti i Pearl Jam che Miguel aveva disegnato prima del concerto.
Curiosità: a bordo palco sono stati presenti per tutto il concerto i Prophets of Rage, salutati da Vedder durante il concerto e fotografati qualche ora prima insieme a Jeff Ament e Stone Gossard nel backstage del Palau Sant Jordi.
https://www.instagram.com/p/BlECCSHnbEG/?taken-by=pearljamonline
Poster: Van Orton
https://www.instagram.com/p/BlCt6FqHLmI/?hl=it&taken-by=pearljamonline
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.