Foto di Henry Ruggeri
Soundcheck: Not For You
Setlist: (Intro Music: Metamorphosis #2 by Phillip Glass), Release (first two verses in Italian), Small Town, Do The Evolution, Given To Fly, Wishlist, Even Flow, Corduroy, Immortality, Eruption (Van Halen), You Are, Daughter/Another Brick in the Wall Part II (Pink Floyd), Mankind, I Got Shit, Porch, Footsteps, Black, Alive, Rockin’ in the Free World (Neil Young), Improv/Yellow Ledbetter
Dopo i problemi alla voce di Eddie Vedder che avevano causato l’annullamento del concerto dei Pearl Jam a Londra dello scorso 19 giugno, la band è tornata ad esibirsi dal vivo al festival I-Days di Rho nella prima delle tre date in programma nel nostro paese. Dopo che Vedder ha ricordato il primo concerto a Milano nel 1992, la band ha suonato una versione di Release con i primi due versi cantati in italiano, a cui ha fatto seguito intense versioni di Small Town e Do The Evolution. Dopo i primi brani, il pubblico ha capito che i problemi alla voce di Eddie non erano stati del tutto risolti (come spiegato dallo stesso Vedder nel video sotto). “Stasera canteremo insieme, stasera siete nella band” ha detto.
Il concerto ha regalato diverse rarità come Immortality, You Are, I Got Shit e Footsteps, e la band ha dato il meglio di sé per aiutare Eddie: Mike McCready ha suonato una versione estesa di Eruption dei Van Halen, mentre Stone Gossard ha cantato Mankind.
https://www.youtube.com/watch?v=dpsWNt7cXfc&t=283s
Prima di Porch, Eddie ha ricordato il concerto dei Pearl Jam suonato esattamente diciotto anni prima al Forum di Assago, in occasione del quale incontrò la sua attuale moglie e madre delle sue figlie. Jill Vedder è stata invitata sul palco e i due hanno brindato al loro anniversario. Interessante notare la giacca indossata dalla moglie di Vedder con una scritta sul retro (“YES WE ALL CARE. Y-DON’T-U”) che è una critica nei confronti di Melania Trump, che alcuni giorni prima era andata a visitare i centri di detenzione per bambini migranti separati dalle loro famiglie indossando una giacca di Zara con la scritta sul retro “‘I REALLY DON’T CARE, DO U?”.
Lo show si è concluso con classici come Alive, su cui Ed ha ballato con sua figlia, Rockin’ in the Free World, durante la quale ha tentato un’arrampicata sull’impalcatura, e con una Yellow Ledbetter preceduta da un’improvvisazione apprezzata da tutti i presenti.
Una bella galleria fotografica di Henry Ruggeri è disponibile su facebook.com/pearljamonline.
Poster: Francesco Francavilla
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Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.