“Ci servono dalle sei alle otto settimane per poter registrare tutte le idee che abbiamo. Sarà un grande disco, ci sono molte cose in questo periodo da cui farsi ispirare, tante altre che fanno incazzare. Una cosa che ci ha impedito di registrarlo è il fatto di avere molti concerti in programma, oltre al fatto che per stampare un disco in vinile ci vogliono dai tre ai quattro mesi. Ultimamente impieghiamo più tempo per registrare nuovi dischi perché quasi tutti i membri della band hanno figli e questo rallenta i tempi di scrittura e registrazione“.
Sempre durante l’intervista, Jeff ha escluso che No Code e Yield (recentemente ristampati in vinile) possano uscire in versione deluxe così come successo con Ten e Vs./Vitalogy, mentre non ha escluso del tutto la possibilità che i Pearl Jam possano organizzare nel 2021 un PJ30 per celebrare i trent’anni della band così come successo nel 2011 per i loro primi vent’anni.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.