Pearl Jam guitarist to tell of life with Crohn’s
The Seattle Times | 13 Maggio 2003
By Young Chang
Traduzione a cura di Acrobat
Il chitarrista solista dei Pearl Jam, Mike McCready, si sta impegnando a parlare di qualcosa di cui poche persone – e ancora meno le celebrità – hanno voglia di parlare giù da un palco. È un argomento che implica discorsi da toilette, tremendi dolori addominali ed effetti collaterali farmacologici più crudi della semplice nausea.
Il motivo per cui McCready non ha imbarazzo a parlare del morbo di Crohn e della colite ulcerosa, a quanto dice, sono i ragazzi più giovani. “Sono vecchio, sono un adulto, comunque posso confrontarmi con questa cosa”, dice il residente di Seattle, che vive anche a Long Beach, in California. “Ma ci sono molti ragazzi che soffrono di questo male. Può essere molto spaventoso e molto triste”.
Il suo discorso all’odierno pranzo della Fondazione contro il morbo di Crohn e la Colite al Westin Hotel di Seattle riguarderà la possibilità di vivere normalmente con la malattia.
Di sicuro il musicista ha dovuto correre giù dal palco durante i concerti dei Pearl Jam. Ha dovuto prendere fino a 140 pillole a settimana negli ultimi 15 anni. Ma ha anche dimostrato di poter far parte di una delle più grandi band grunge-rock anche con una malattia che non guarda in faccia a cosa fai o a chi sei.
A McCready sono stati diagnosticati il morbo di Crohn e la colite ulcerosa all’età di 21 anni. Entrambi i disturbi fanno parte della famiglia delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI). Il morbo di Crohn è caratterizzato dall’infiammazione delle pareti intestinali, mentre la colite ulcerosa causa ulcerazioni e infiammazioni al retto e al colon. Non c’è cura e McCready non è sicuro di come abbia contratto le MICI. Gli esperti tendono a dare la colpa alla genetica, ma anche lo stress potrebbe avere un ruolo.
McCready, pronto a ripartire in tour con i Pearl Jam il 28 maggio (l’ultimo album della band Riot Act è stato pubblicato lo scorso autunno), ha passato metà della sua vita a combattere contro debilitanti dolori addominali. Ha capito che certi cibi peggiorano la situazione e che l’esercizio fisico aiuta. La malattia sembra in remissione da cinque mesi – altra cosa che accade in modo inaspettato – ma lui si aspetta che gli possa tornare “da un giorno all’altro”.
L’anno scorso ha iniziato a investire tempo e denaro presso il Northwest Chapter of the Crohn’s & Colitis Foundation of America (CCFA), che oggi presenta il pranzo benefico “The Many Faces of Hope.”
Gli sponsor della fondazione promuovono la ricerca e il supporto per chi soffre di MICI. McCready suonerà anche a un concerto benefico per il CCFA martedì, al Sunset Tavern a Ballard (Seattle) come membro dei Rockfords, rock band formata nel 1999 da cinque amici.
“Non voglio che la malattia prenda il sopravvento”, dice il 37enne. “La malattia convive con me, non sono io a convivere con lei”.
Vorrebbe fare coraggio a tutti quelli che soffrono di MICI, specialmente i ragazzi.
“Devono andare a scuola, devono affrontare l’imbarazzo, è davvero pesante”. Dice McCready: “Io comunque non ho sofferto come molte delle persone che ho incontrato”.
Nonostante la sua disponibilità a parlare di queste malattie, McCready è nervoso. Oggi sarà la prima volta che parlerà pubblicamente di queste cose.
“Nei Pearl Jam posso nascondermi dietro la chitarra,” dice. “Ma qui sarò solo io a parlare”.
Pearl Jam Guitarist Goes Public with Crohn’s
Billboard | 24 Maggio 2003
By Jonathan Cohen
Traduzione a cura di Acrobat
Alcune rockstar corrono giù dal palco tra le braccia di una bellissima donna, ma il chitarrista dei Pearl Jam, Mike McCready, spesso si trova a dover correre… verso il bagno.
McCready, 37 anni, soffre da più di 15 anni del debilitante morbo di Crohn. Ha reso pubblica la sua storia lo scorso 13 maggio 2003, quando ha parlato al congresso del Nord Ovest della Crohn’s & Colitis Foundation of America (CCFA), durante la terza riunione annuale che si è tenuta a Seattle.
McCready ha trovato il coraggio di parlare pubblicamente della malattia dopo aver parlato con altre persone affette lo scorso autunno.
“Le storie che mi hanno raccontato erano molto peggiori di quelle che avevo vissuto io”, dice. “Un ragazzo di 14 anni ha subìto sei operazioni e non è guarito. Sono voluto uscire allo scoperto per dire ‘ho avuto una carriera nonostante il morbo di Crohn’. Ho imparato molto da questi ragazzi, mi hanno dato molta forza e molta speranza”.
I ricercatori non sono sicuri di cosa provochi il morbo di Crohn e al momento non esiste una cura. I malati sono soggetti a uno stretto regime farmacologico e devono costantemente tenere sotto controllo la loro dieta.
McCready prende tre diverse medicine e pare che il morbo sia in fase remissiva da almeno otto mesi. “È una malattia così strana,” ci dice. “Puoi provare di tutto, eppure può ancora tornarti”.
Durante il suo discorso, l’artista ha raccontato un incidente particolarmente imbarazzante che dimostra come il morbo possa colpire in qualsiasi momento. “Quando suono sul palco, sono sempre consapevole di dove si trovano bagni,” ha detto. “Quando il morbo colpisce, devo correre o non sarebbe carino. È successo quando abbiamo aperto per i Rolling Stones nel 1997, a Oakland”.
“Era il nostro primo show con loro”, ha continuato McCready. “Cinque minuti prima di salire sul palco, sono andato da Eddie e gli ho detto ‘ascolta, possiamo cominciare con Sometimes?’ – che è un pò più lenta e in cui io sono meno coinvolto. Stavo male. Sono corso dietro al palco in cerca di un bagno… e non ce n’erano! Poi, all’improvviso, eccone uno. È stata la mia salvezza. Sentivo la mia band suonare da dentro un bagno chimico!”
McCready dice di essere fortunato ad avere il supporto dei membri della band, che tra l’altro erano presenti al suo discorso (il gruppo riprende il tour estivo il 28 maggio a Missoula, in Montana). Infatti parte del ricavato di alcuni show fatti dai Pearl Jam lo scorso dicembre sono andati alla CCFA, e McCready pensa di rimanere attivo con la sezione Nord Ovest dell’organizzazione.
Due giorni dopo il suo discorso, McCready ha tenuto un concerto di beneficenza per la CCFA con la sua band, i Rockfords. “Il morbo di Crohn può essere umiliante e limitante,” dice, “ma entrare in contatto con organizzazioni come la CCFA mi ha aiutato a relazionarmi con queste cose negative in modo positivo”.