I Am The Highway: A Tribute to Chris Cornell
Forum, Los Angeles, 16/01/2019
Traduzione a cura di Serena Marsili
“Ho pensato molto a questa serata… innanzitutto voglio dire che penso siamo tutti qui per lo stesso motivo, che credo sia per condividere e per commemorare ma soprattutto per celebrare. Per celebrare l’abilità artistica di Chris e per ascoltare la sua incredibile musica, in questo grande edificio che ha ospitato tante band. Per come la vedo io Chris era un uomo di blues. Aveva il blues, lo sappiamo. Chris ha trasformato tutti quei sentimenti in canzoni che ci hanno fatto vibrare e commuovere. Voglio esprimere la mia gratitudine a voi e all’universo per aver creato questo ragazzo incredibile e complicato.
Quando morì Andy Wood, Chris [Cornell] invitò me, Jeff [Ament], Mike [McCready] e Eddie [Vedder] a realizzare l’album Temple of the Dog. Quell’atto di gentilezza, la sua generosità ed il suo altruismo hanno trasformato quella tragica perdita in una cosa che ci ha dato gioia, gioia che hanno provato milioni di persone in tutto il mondo. Storie e canzoni che parlavano di amore e di perdita, un disco che fece innamorare il mondo intero.
Quindi eccoci qui adesso: Con questa perdita. Con questo dolore. Questa rabbia. Le famiglie hanno bisogno di guarigione, le band hanno bisogno di guarigione. Amicizie e relazioni sono state distrutte. Le nostre vite continuano a precipitare senza il nostro leader. Un ragazzo irlandese di North Seattle sensibile e dotato che ci ha cambiato tutti. Anche se noi non siamo mai riusciti a cambiare lui. Ora la domanda è: cosa facciamo adesso? Cosa Chris vorrebbe che facessimo? Penso che questo concerto sia un passo nella giusta direzione. Grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile. A coloro che hanno donato tempo, energie e duro lavoro per mettere insieme questa cosa. Molte persone hanno lavorato gratis stasera.
Voglio anche ricordare i familiari che non sono qui stasera, ma che amiamo e di cui sentiamo la mancanza: Karen, la madre di Chris [Cornell], suo padre Ed Boyle, i suoi fratelli Peter e Patrick, le sue sorelle Suzy, Maggie, Katy e Greta e i nostri fratelli di sangue Mike [McCready], Ed [Vedder] e Eric [Garcia]. Ci mancate e vi vogliamo bene.
La cosa più importante che vorrei fare è presentarvi la sua figlia più grande. La figlia di Susan Silver, nostra compagna nella musica, nell’arte e nella comunità fin all’inizio, la cui visione e perseveranza hanno contribuito a creare la scena musicale di Seattle che avrebbe poi cambiato il mondo. Grazie Susan.
L’umanità e la sensibilità di Lily mi sono sempre state evidenti fin da quando la conobbi la prima volta da bambina e per tutti i diciotto anni seguenti. Come suo padre è una cantante ed un’artista, intellettuale e saggia a dispetto dell’età. Signore e Signori, vi presento Lily Cornell Silver.”
– Stone Gossard