Massimo Bonelli, la persona che ha promosso e reso celebri i Pearl Jam in Italia, ricorda il leggendario concerto del gruppo al City Square di Milano del 17 giugno 1992.
Una volta, era oggi.
Reduce da un lungo viaggio negli Stati Uniti, arrivai come ultima tappa a New York.
Lisa Kramer, la mia amica, responsabile della etichetta Epic, mi aspettava nel suo ufficio. Con lei c’era Kelly Curtis, manager di una nuova band di Seattle. Kelly, e Lisa desideravano farmi vedere il primo video, l’esplosivo Alive, dal primo album intitolato Ten, che sarebbe uscito a breve, opera di questa nuova band. In quel giorno conobbi la musica dei Pearl Jam.
Dopo aver visto il video e, soprattutto, sentito la forza della loro musica, dissi: “I love them”.
Lisa e Kelly mi abbracciarono per premiare il mio entusiasmo e mi salutarono con un “We love you”.
Qualche mese più tardi, grazie a Lisa, potei averli a Milano per uno “showcase” in un piccolo locale, Il Sorpasso, capienza circa cento persone. Fu un delirio, di rock, di energia, di passione, di sudore, di successo, di Pearl Jam.
Tornarono pochi mesi dopo, oggi, tanti anni fa, per il loro primo vero concerto. La capienza della venue era salita a cinquecento posti e, fu ancora entusiasmo, rock e Pearl Jam.
Era solo l’inizio.
Sempre in giugno, il 23, tempo dopo, festeggiai il compleanno di mia figlia portandola ad un loro straordinario live con oltre diecimila persone. Sempre in giugno fui accolto da Eddie sul palco dell’Arena di Verona per apprezzare il concerto da quel magico punto di vista.
Pochi anni fa, nell’affollatissima area Expo di Milano, nel backstage del loro ultimo concerto qui da noi, mi si avvicina una persona e mi dice: “Tutta questa gente dovrebbe ringraziarti”. Mi sono commosso. Come mi sono commosso a Barolo, due anni fa, per il festival Collisioni, nell’intimo concerto di Eddie Vedder tra splendida musica e preziose bottiglie.
La loro musica e la mia amicizia con Eddie Vedder iniziava lontano nel tempo e spero finisca altrettanto lontano, ma questa è un’altra storia.
Massimo Bonelli
Pearl Jam | 17/06/1992 City Square, Milano
Setlist: Oceans, Even Flow, Why Go, Jeremy, State of Love and Trust, Improv (Part Where I Play the Pope)/Black, Alive, Improv (Once in Our Lives)/Once, Footsteps, Three Little Birds (Bob Marley), Deep, When the Saints Go Marching In (traditional), Porch
Encore: Suggestion (Fugazi), Garden, Rockin’ in the Free World (Neil Young)
Secondo concerto italiano dei Pearl Jam in supporto al disco di debutto del gruppo, Ten. Il set prevede anche State of Love and Trust, Footsteps e varie improv e cover. Il concerto viene ripreso integralmente e trasmesso dalla televisione italiana Videomusic.
Rockonti. Storie ai confini tra fantasia e realtà.
Editore: Caissa Italia
Anno edizione: 2021
Pagine: 176 p., Brossura
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Ventiquattro racconti fatti di musica e sogno. Così li descrive Massimo Bonelli: «Ho collaborato con centinaia di artisti e con loro ho vissuto momenti straordinari, avventure, successi e insuccessi. Non nego che molti di loro siano meno interessanti di quanto appaiano effettivamente; così, a volte, ho colorato la loro vita con un po’ di fantasia e, siccome lo dichiaro, nessuno mi può smentire. Ma qual è la realtà e quale la finzione? Da me non lo saprete mai. Preferisco sognare e farvi sognare.» Tra i protagonisti del libro: Bob Dylan, Paul McCartney, Rolling Stones, Bruce Springsteen, Pink Floyd, David Bowie, Limahl, Grace Slick, Joan Baez, Tom Morello, Grateful Dead, John Lennon, Jimi Hendrix, The Who, Pearl Jam, Lawrence Ferlinghetti, Queen – ma anche molti dei luoghi del rock: Woodstock, Ventura Highway, Londra, l’Hunky Dory, Monterey, San Francisco, New York, Milano e… Babbo Natale!
MASSIMO BONELLI
E’ stato Direttore Generale della Sony Music, trascorrendo 35 anni nel mondo del marketing e della promozione discografica, sempre accompagnato da una grande passione per la musica.
Ha lavorato alla EMI quando, in un periodo di grande creatività musicale, John Lennon, Paul McCartney e George Harrison hanno iniziato produzioni proprie di alto livello e i Pink Floyd hanno fatto i loro album più importanti e Francesco Guccini dava via all’era dei cantautori. Sino a quando, con i Duran Duran da una parte ed il punk dall’altra, è arrivato il decennio più controverso della musica. In CBS (più tardi Sony Music), ha collaborato con artisti storici come Bob Dylan, Bruce Springsteen, Rolling Stones, Ivano Fossati, Cyndi Lauper, Franco Battiato, George Michael, Claudio Baglioni, Ivano Fossati, Pearl Jam, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Michael Jackson e tanti altri… Si fatica davvero a individuare un artista con il quale non abbia mai lavorato, nel corso della sua lunga vita tra pop e rock.
Ha realizzato tre mostre: Una Vita tra Pop & Rock (2014), oggetti e merchandising, i ricordi di una carriera in mezzo alle stelle e I Colori del Rock (2016) con opere di pittori, scultori e grafici che hanno fatto della musica uno dei temi della loro arte. Nel 2017 Obiettivo Rock la più grande rassegna di immagini dei principali fotografi del rock.
Dal 2015 collabora con il web magazine Spettakolo.it scrivendo aneddoti della sua carriera discografica e storie a tema musicale, dove la fantasia è protagonista. Nel 2016 ha pubblicato il libro La vera fiaba di EmJay (Lupetti Editore), un racconto in bilico tra la fantasia e la realtà, denso di personaggi immaginari o realmente esistiti che hanno colorato i sogni di più generazioni. Dal 2017, tra un viaggio e l’altro, scrive e narra racconti musicali ai confini tra fantasia e realtà, partecipando a manifestazioni culturali e a serate musicali. Molti di questi racconti sono stati adattati per la trasmissione radiofonica Rockonti in onda su Radio Popolare dall’aprile 2019. Nel luglio 2021 ha pubblicato il libro ROCKONTI Storie ai confini tra fantasia e realtà, un viaggio attraverso le sue esperienze musicali, professionali e di vita, rielaborate con un pizzico di fantasia., che permette di creare mondi altrimenti troppo stretti nella gabbia della realtà.